Giugno 4, 2025

Le cooperative sociali tra sfide e strategie

In un contesto sociale in continua trasformazione, segnato da incertezze economiche, fragilità educative e nuove forme di vulnerabilità, le cooperative sociali si confermano come una delle risposte più solide, flessibili e generative di questi tempi.
Non sono solo “erogatrici di servizi”, ma soggetti attivi nella costruzione di comunità coese, inclusive e capaci di dare una risposta concreta ai bisogni mutevoli della società del futuro.

Uno sguardo ai numeri: il peso del settore

Secondo i dati dell’Albo Nazionale, in Italia le cooperative sociali attive sono oltre 11.000 e occupano più di 450.000 persone, di cui oltre il 70% sono donne.
Il settore produce un valore economico stimato attorno ai 12 miliardi di euro l’anno e garantisce servizi essenziali a circa 7 milioni di persone, specialmente nei settori dell’infanzia, della disabilità, dell’inclusione lavorativa, dell’assistenza agli anziani e della salute mentale.

Non si tratta solo di occupazione, ma di occupazione di qualità: le cooperative sociali sono tra i principali motori dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate (L. 381/1991), e offrono un modello di lavoro che valorizza la prossimità, la relazione, il radicamento nei territori.

anziani in mensa
persone con disabilità e educatori

Un modello che evolve con la società

Nate tra gli anni ‘70 e ’80 come risposta dal basso alle carenze dei servizi pubblici, le cooperative sociali sono cresciute adattandosi alle trasformazioni sociali.
Oggi non si limitano più a “gestire servizi”, ma progettano interventi complessi: educativi, abitativi, formativi, ambientali.

Oggi innovano nel campo dell’educazione territoriale, della salute mentale, dell’autismo in età adulta, dell’abitare sociale.
Si occupano di turismo accessibile, rigenerazione urbana, imprenditoria sociale, senza perdere il proprio DNA: attenzione alla persona, partecipazione democratica, radicamento nel territorio.

Le sfide (e le opportunità) che ci aspettano

La sfida dei prossimi anni sarà duplice: da un lato, consolidare un’identità distintiva in un mercato in cui aumenta la deriva di forme di comunicazione ingannevole, come il social washing, dall’altro, mantenere al centro la qualità del lavoro e delle relazioni, in un tempo in cui la velocità e l’efficienza rischiano di erodere la cura a discapito del progresso tecnologico e logiche economico politiche.

Ma proprio qui le cooperative sociali possono fare la differenza: costruendo modelli economici più umani, generando lavoro di senso, mettendo in campo alleanze territoriali tra pubblico, privato e cittadinanza attiva.

Cooperare oggi significa progettare il domani

Le cooperative sociali rappresentano oggi una delle più concrete forme di infrastruttura sociale del nostro Paese.
Non sostituiscono lo Stato, ma lavorano accanto alle istituzioni, portando risposte che nessun algoritmo può generare: ascolto, prossimità, flessibilità, responsabilità condivisa.

In un momento storico in cui parole come “inclusione”, “cura”, “impresa etica” rischiano di diventare solo slogan, la cooperazione sociale le abita davvero, attraverso servizi, persone e presenza nei territori, muovendosi nei settori più sfidanti del contemporaneo:

  • nuove povertà e marginalità
  • disturbi del neurosviluppo e salute mentale
  • digitalizzazione e nuove fragilità educative
  • conciliazione vita-lavoro e supporto alle famiglie

E lo fanno con un approccio integrato: prendendosi cura delle persone, senza dimenticare i contesti.
Un buon progetto educativo, per una cooperativa sociale, non inizia mai dal bisogno, ma dalle possibilità della relazione, per questo la cooperazione sociale deve investire sulla formazione, sul benessere degli operatori, sulla capacità di innovare i modelli di intervento.

Educatrici professionali durante un momento formativo di equipe nella nostra sede de Il Colibrì.

Sfide da affrontare, alleanze da costruire

Il terzo settore è oggi attraversato da molte tensioni: concorrenza del mondo profit (talvolta mascherata da vocazione sociale), burocrazia crescente, appalti al ribasso che mettono a rischio la qualità del lavoro e del servizio, difficoltà nel reperire personale qualificato.. Ma queste sfide sono anche opportunità per rafforzare l’identità cooperativa e creare alleanze tra pubblico, privato e cittadinanza attiva.

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